TENUTE MARTINO © 2021 - MADE WITH ♥ BY KINGART.IT
20,00€
Primitivo “Memorie” la caratteristica distintiva di questo vino è la morbidezza e la forza tannica. Caratteristiche distintive delle nostre Barriques. Un vino che rivela l’impareggiabile impegno nella selezione delle barrique e dei legni durante la vinificazione e durante l’affinamento. Sono queste botti di rovere che danno il contributo principale alla qualità, ai colori naturali e agli aromi e ai sapori unici che costituiscono il cuore delle nostre Memorie.
La mano di un vignaiolo che lentamente lavora i vini nelle barrique. Così nella nostra Cantina Vinicola si lavorano i vini, noi ne seguiamo la maturazione, il tempo non lo segna un quadrante di un orologio. Un grande vino ha bisogno del suo tempo tempo e lui che ci dice il momento in cui è maturo, il momento per essere imbottigliato e per riposar nuovamente nella sua bottiglia.
MARTINO celebra il colore rosa naturale. Alla base di Martino ALLESTELLE ROSATO vi è un vino con una macerazione sulla bucce di Primitivo che avviene per sole 5 ore prima del successiva fermentazione ad una temperature di 6° per 30 giorni. L’aroma di questa edizione è floreale e un vino di forte intensità, dai tenui richiami floreali e una importante nota minerale.
Vino rosso ottenuto da uve Primitivo e Merlot fatte appassire sulla pianta.
Luxor nasce in un momento in cui la nostra azienda sta lavorando ad un nuovo futuro, un futuro di nuovi vini. Vini dai sapori corposi, ricchi e fruttati.
Luxor viene fatto invecchiare in botti di rovere francese di primo riempimento per la durata di 7 mesi, e 4 mesi in botti americane.
All’interno del rovere accuratamente stagionato Luxor sviluppa il suo naturale colore vinoso, i suoi aromi distintivi e sapori persistenti.
Nome in ricordo del Picco, formazione granitica dell’Isola d’Elba, nei pressi del Santuario della Madonna del Monte, dove visse Napoleone Bonaparte nel 1814. Qui c’è il Picco de L’Aquila che, osservato da lontano, ha le sembianze di un’aquila. Napoleone Bonaparte durante la sua permanenza al Santuario della Madonna del Monte nel 1814 utilizzò un telegrafo ottico posto sulla vetta per comunicare a distanza dall’isola d’Elba con la Francia.
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